Il colore delle medaglie olimpiche: il perché dell’oro, dell’argento e del bronzo

Primo, secondo e terzo posto sul podio. Le origini e le due facciate incise. A Tokyo saranno di materiale riciclato

Oro, argento e bronzo. Sono i colori delle medaglie che si assegnano ai campioni dello sport. Olimpiadi, Mondiali ed Europei. Campionati Nazionali e diverse competizioni nazionali ed internazionali. Ma come mai hanno questi colori?

Il Faro online cerca di rispondere a questa domanda. L’oro è considerato il più inestimabile dei tre. L’elemento in natura con maggior valore, prezioso, in senso valoriale ed economico. Colore splendente, significato nobile, lucente e puro. Destinato al campione più forte, quello che vince e che ha maggiore gloria. L’atleta più forte. E’ un riconoscimento e una particolare onorificenza. E’ il colore dei gioielli e simbolo dell’amore per una donna. L’anello di fidanzamento o le fedi nuziali hanno questo colore, nella maggior parte dei casi. E’ il metallo che simboleggia l’amore allora. Oltre l’oro, che in natura si estrae purissimo, non vi è nulla di maggior valore.

L’argento è il colore della medaglia assegnata all’atleta che si classifica al secondo posto. E’ un metallo con minor valore rispetto all’oro. Ma nonostante sia un eterno secondo, alle spalle del vincitore, l’argento diffonde anche il colore della velocità e del lusso. Le auto storicamente veloci appunto sono di colore argento. E allora Usain Bolt o Federica Pellegrini dovrebbero essere inondati di medaglie d’argento? Ovviamente nello sport le cose non vanno così. Ma nell’immaginario collettivo, come nell’industria, l’argento acquisisce anche questo particolare significato. Fuori dallo sport naturalmente. Nel mondo delle competizioni è destinato a chi giunge alle spalle del migliore, che veste collo e gloria d’oro. L’argento è di colore bianco lucente. E allora nella scala proprio dei colori, si potrebbe delineare una sfumatura tra l’oro e il bianco e nel passaggio tra i due ecco l’argento che si crea. E’ comunque simbolo di eccellenza, ma non possiede il massimo del valore. E’ il colore della saggezza anche. Quante volte lo sentiamo accumunare al colore dei capelli dei nonni d’Italia? E allora ha un valore molto profondo.

Il terzo posto sul podio si colora poi di bronzo. Metallo di rame, tra l’arancione e il marrone. Di minor valore rispetto all’argento che nello sport viene prima e ancora meno importante dell’oro. Ma quante volte i campioni dello sport danno particolare valore a questa medaglia vinta con sacrifici e sudore? Alcuni la considerano, moralmente parlando, più preziosa dell’oro. E’ quella medaglia di confine tra il podio e la normalità di una gara quasi anonima. Il limite tra gli applausi della folla e quella medaglia di legno che fa male al cuore e che si ingoia difficilmente. Seppur lottata fino alla fine, con tutta l’anima. Il bronzo è fatto di diverse leghe, tra cui alluminio e ottone. E’ il colore degli oggetti antichi, quelli che si conservano in soffitta o in museo. E allora il bronzo acquisisce un valore storico e culturalmente importante.

Alle Olimpiadi le prime medaglie furono assegnate nel 1908 a Londra. Fino all’edizione dei Giochi del 1896 gli allori, anche così chiamati, venivano assegnati solo ai primi due classificati. Nel 1900 e nel 1904 venivano consegnati trofei ed altri premi a chi saliva sul podio. Dai Giochi come costume e abitudini, la pratica delle premiazioni sportive con le medaglie si è poi diffusa anche ai Mondiali, agli Europei e alle altre competizioni nazionali e internazionali. Per ogni edizione delle Olimpiadi, le medaglie hanno due facciate. Da un lato vi è inciso lo Stadio Panathinaiko e nell’altro vi è il simbolo della Vittoria Alata. E perché questi due simboli degli antichi Giochi di Grecia? Lo Stadio Panathinaiko in cui il grande Stefano Baldini vinse la maratona olimpica di Atene nel 2004, è ‘l’impianto sportivo di tutti gli ateniesi’. Ancora esistente quindi, è stato eretto interamente con marmo pentelico che  deriva dal monte omonimo. In questo stadio si sono svolte le prime Olimpiadi dell’era moderna, quelle svolte dal 6 al 15 aprile del 1896, le Olimpiadi Intermedie organizzate dal 22 aprile al 6 maggio e le Olimpiadi di Atene 2004, in cui l’azzurro trionfò nella gara simbolo. La Vittoria Alata è un personaggio della mitologia greca che personifica la vittoria appunto, insieme alla figlia del titano Palante e della ninfa Oceanina Stige. Chiamata anche ‘Nike’, viene raffigurata come una donna con le ali.  Quest’ultima accoglie potere, violenza e ardore. Determinazione, tenacia, rabbia agonistica quindi in ambito sportivo. La prima volta ‘come alata’ fu rappresentata dallo scultore Archermo. Zeus nominò Nike come condottiera del suo carro da guerra divino contro i Titani e fu sentinella del suo trono. L’unico esemplare esistente  di Nike è conservato nella Collezione della Fondazione Sorgente Group a Roma, risale al 430 a.C.

Le uniche medaglie d’oro olimpiche e di oro massiccio furono coniate nel 1904, nel 1908 e nel 1912. Da allora, l’alloro del primo posto ha solo una piccola percentuale di oro puro al suo interno, solo sei grammi, il minimo imposto dal Comitato Olimpico Internazionale. tutto il resto è argento. E qui si scontrano i valori appena descritti, tra il migliore e il secondo arrivato. Tuttavia ciò che prevale è il valore sportivo che ad essa si dona. Vale 500 euro e secondo Forbes se fosse fatta d’oro massiccio totalmente varrebbe 20 mila euro. La medaglia d’argento è totalmente creata con questo elemento e vale 270 euro. La medaglia di bronzo è fatta di quasi esclusivamente di rame, con 25 grammi di zinco. Vale circa 5 euro. Alle Olimpiadi di Rio 2016 sono state prodotte circa 2500 medaglie, tra cui 812 d’oro e d’argento e di bronzo furono un po’ di più, 864. Tra le più pesanti nella storia dei Giochi Estivi. Mezzo chilo ciascuna con un diametro di 85 millimetri. Quelle di Tokyo 2021 (già 2020) sono state già presentate e sono fatte tutte con materiali di riciclo, ma pur sempre preziose per chi le indosserà.

Oro, argento e bronzo. Nonostante il valore degli elementi più o meno preziosi economicamente e moralmente, una medaglia avrà sempre quel particolare significato che gli atleti le daranno, in base all’impegno, alla determinazione e alla passione mostrata in gara. Saranno sempre gli oggetti del desiderio degli sportivi e la motivazione per dare il meglio. Alle Olimpiadi, ai Mondiali, agli Europei.

Ref.: ilfaroonline.it

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